LE SCULTURE DIALOGANO TRA LORO
Quando sono entrato nelle stanze della mostra vi era un grande silenzio, nonostante vi fossero alcuni visitatori. Vedere quelle opere che si affacciavano ordinate l’una accanto all’altra mi ha fatto pensare che erano le opere a incutere quel silenzio ma solo per poter parlare meglio a noi ma anche tra di loro. Ci ho ripensato tornando a casa, e per fortuna la strada era lunga perché avevo molte cose su cui riflettere. Quel dialogare delle sculture mi indotto a cercare un citazione che avevo conservato da qualche parte. Questa.
Il dialogo-dialogale non è una semplice conversazione, non è un mero mutuo arricchimento grazie all’informazione supplementare che porta con sé, non è una semplice correzione di malintesi… é la ricerca congiunta del comune e del diverso, è la mutua fecondazione con ciò che ciascuno apporta… é il riconoscimento implicito ed esplicito che non siamo autosufficienti… Dio è colui che rende possibile che il dialogo sia più che uno sterile scambio di monologhi.
Nella citazione di Raimon Panikkar ho trovato una perfetta corrispondenza con ciò che volevo dire sulla mostra: tra le opere aleggia quel Dio di cui parla Panikkar, che di nessuna scultura fa un monologo, una rappresentazione monotematica, un pensiero unico. Ognuna è in mutua comunicazione con le altre attraverso un linguaggio comune che trascende i limiti del proprio linguaggio particolare. Un mutuo linguaggio delle opere e un mutuo arricchimento per il visitatore. Arianna R.
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