DAPHNE di Gabriel Sterk
Ho visitato la mostra più per curiosità che per interesse, non avevo messo in conto di uscirne stupita. Scelte inedite, tematiche che meriterebbero attenzione ben oltre lo spazio e il tempo della mostra e una varietà di opere tale, che ognuno può incontrare in una di esse un suo possibile interlocutore.
Il mio ‘incontro’ è stata Daphne, di Gabriel Sterk. Sprigiona la sua forza emergendo dalla fila delle sculture vicine. Apollo non c’è, ha già teso il suo braccio per afferrarla, l’ha perduta, Dafne è stata più forte. Ha saputo sottrarsi, ma deve pagare un prezzo. L’ho osservata lungamente: la torsione del busto, un ultimo sussulto, i piedi già immobili a formare la base del tronco, ma anche tante foglie di alloro, che spuntano davanti ai suoi occhi, una chioma che si preannuncia folta, rigogliosa. Una nuova vitalità la attraversa, in un altro corpo, in un altro modo di essere e di stare nella vita. Coraggio e Bellezza sono in lei, un pensiero per tutte le donne. Marina Z.
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